
Marcell Jacobs è entrato nella storia dello sport mondiale. Il 26enne, nato a El Paso, in Texas, da padre americano e madre italiana, e cresciuto a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, ha infatti conquistato la medaglia d’oro nella batteria dei 100 metri piani ai Giochi olimpici di Tokyo.
Era stato il primo italiano nella storia dei Giochi olimpici a qualificarsi per la finale dei 100 metri, gara maestra delle discipline dell’atletica leggera. Ma l’impresa è stata compiuta proprio nella finale: con il tempo di 9”80, Jacobs ha stabilito un nuovo record europeo, diventando inoltre il decimo uomo più veloce di sempre nella storia dell’atletica.
Ripercorrendo quei 10 secondi possiamo affermare che la sua partenza non è stata ottimale, ma, anche grazie a un tempo di reazione migliore rispetto a quello degli avversari, il velocista è riuscito a vincere. Medaglia d’argento per l’americano Kerley e bronzo per il canadese De Grasse.
Incontenibile la gioia di Jacobs al momento di tagliare il traguardo e meraviglioso l’abbraccio con Gianmarco Tamberi, capitano della Nazionale di atletica avvolto nel tricolore, che aveva vinto l’oro pochi minuti prima nel salto in alto.
Anche Mario Draghi ha voluto complimentarsi con lui. Infatti, mentre Jacobs era impegnato nelle interviste post-gara con le televisioni internazionali, è arrivata una telefonata direttamente dal Presidente del Consiglio italiano.
Ma non è finita qui, perché poi Jacobs ha contribuito a far vincere l’Italia anche nella staffetta 4×100, insieme a Patta, Desalu e Tortu.
Questi successi fanno parte di un medagliere molto ricco per il nostro Paese, che è al decimo posto nella classifica mondiale dei Giochi di Tokyo, con un bottino complessivo di 40 medaglie (10 ori, 10 argenti e 20 bronzi).
Se pensiamo anche al recente trionfo della Nazionale di calcio agli Europei, possiamo considerare questa come un’estate davvero memorabile per lo sport italiano.
Articolo di Marco D’Angelo